L’air gun

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    L’ air-gun  
    L’ air-gun è una tecnica molto diffusa tra i cercatori d’oro nero: vere e proprie detonazioni subacquee che utilizzano delle gigantesche bolle d’aria per rilevare la presenza di idrocarburi nei fondali. L’air-gun è una tecnica di ispezione dei fondali marini volta capire cosa contiene il sottosuolo, in cui si effettuano degli spari fortissimi e continui, ogni cinque o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. Spesso questi spari possono causare lesioni all’apparato uditivo dei mammiferi marini e dei cetacei, i quali dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare il cibo. 
    Alcuni studi condotti dal Canadian Department of Fisheries hanno dimostrato che l’esposizione ad air-gun può provocare danni a lungo termine negli invertebrati marini, come nei granchi della specie Chionoecetes opilio, per i quali sono stati osservati danni ai tessuti (emorragie) e agli organi riproduttivi, causando una diminuzione del successo riproduttivo e della produzione di uova. È stata verificata inoltre la correlazione tra l’esplosione da suoni di elevata potenza generati durante indagini geosismiche, condotte nel 2001 e nel 2003, in cui erano impiegati air-gun e lo spiaggiamento di calamari giganti sulle coste spagnole, nei quali sono stati osservati danni ad organi interni.
    Anche nelle tartarughe marine sono stati osservati cambiamenti comportamentali, tendenza ad allontanarsi dal sito oggetto delle indagini geosismiche e danni temporanei o permanenti all’apparato uditivo.
    È noto infine come l’esposizione al rumore possa produrre un’ampia gamma di effetti sui mammiferi marini, ed in particolare sui cetacei. Essendo l’udito molto sviluppato in questi animali, anche un suono di bassa intensità apparentemente percepito senza produrre alcun effetto direttamente osservabile potrebbe essere correlato a significative modifiche di tipo comportamentale. È stato osservato che in presenza di air-gun attivi i cetacei, se presenti ad una distanza tra i 2 e i 30 km dalla sorgente, sono indotti all’allontanamento. Se gli animali non riescono a evitare la fonte di rumore e si trovano ad essere esposti a emissioni acustiche, possono prodursi effetti negativi che vanno da disagio e stress fino al danno acustico vero e proprio, con perdita di sensibilità uditiva che può manifestarsi come temporanea o permanente. L’esposizione a rumori molto forti, come le esposizioni a breve distanza da batterie di air-gun, possono produrre anche danni fisiologici (emorragie) ad altri apparati, oltre a quelli uditivi, fino a provocare la perdita dell’orientamento, con relativo spiaggiamento dagli effetti letali.
    La International Whaling Commission’s Scientific Commitee, composta da vari esperti mondiali di balene, ha concluso che l’attività di ispezione sismica è di fortissima preoccupazione per la vita del e nel mare.
    L’air-gun provoca il mascheramento dei segnali acustici con i quali gli animali comunicano, navigano, si orientano ed individuano le prede; basti pensare che il rumore di un solo air-gun è pari a 100.000 volte quello di un motore di un jet. In Italia è stato recentemente dato un nuovo via libera a questi mostri in Adriatico (vedi qui ), come riporta anche un post della Pagina Facebook di Greenpeace Italia (vedi qui
    Le possibili conseguenze dell’esposizione al rumore dell’air-gun sono:
    • lesione degli organi interni e traumi fisici ;
    • sordità temporanea o permanente;
    • danni tessutali non letali e lesioni che possono anche essere letali in caso di esposizione diretta / ravvicinata;
    • sindrome embolica (presenza di bolle d’aria nel sangue e nei tessuti) come effetto di risalite troppo rapide;
    • soppressione del sistema immunitario con maggiore esposizione e vulnerabilità a malattie e diminuzione del tasso riproduttivo;
    • spiaggiamento, interruzione di comportamenti abituali in relazione all’alimentazione o alla riproduzione, allontanamento dall’area.
    Nicola Di Battista
    Psicologo / Psicoterapeuta, Assistente alla comunicazione per sordi e ciechi con l’uso del Braille e della Lingua Italiana dei Segni – Dattilologia, Mediatore Familiare, Specializzato con Master in Psicologia Oncologica. Non ultimo Presidente dell’Organizzazione di Volontariato Care The Oceans.
    Contatti:
    Pagina Facebook: care the oceans organizzazione di volontariato
    Indirizzo di posta elettronica: caretheoceans@gmail.
    Numero telefonico e Whats App: 327/5941319
    CARE THE OCEANS 
    L’organizzazione di Volontariato Care The Oceans nasce per difesa della flora e fauna acquatica dei mari dei fiumi e dei laghi, promuovendo pulizie coste e fondali, formazione sensibilizzazione per grandi e piccini, progetti educativi nelle scuole, programmi di ricerca e di integrazione e sensibilizzazione per persone in svantaggio bio – psico – sociale, attraverso il coinvolgerli nelle nostre attività e presentandogli in nostro operato.
    Non ultimo utilizza audio – interviste, il Braille, la Lingua Italiana dei Segni (LIS) / Dattilologia e la Comunicazione Aumentativa Alternativa per sensibilizzare al rispetto sia della flora e fauna acquatica e che della biodiversità quante più persone possibili, adattandoci, noi, alle loro modalità comunicative. Collabora con Comuni, Enti nazionali, Enti locali, Associazioni, Didattiche subacquee, Diving Center, Scuole pubbliche e private, Agenzie di Promozione Sociale e Circoli subacquei.

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