Le reti derivanti

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    Per “rete da posta derivante” si intende qualsiasi rete da imbrocco mantenuta in superficie o a una certa distanza da essa per mezzo di galleggianti, lasciata alla deriva sotto l’azione delle correnti, liberamente o insieme all’imbarcazione a cui può essere fissata. Può essere munita di dispositivi volti a stabilizzare la rete e/o a limitarne la deriva. L’uso di reti da posta derivanti per la cattura di grandi pelagici è illegale, perché rappresenta una minaccia per la conservazione di varie specie di cetacei, tartarughe marine e squali. Le prime misure contro l’uso di questo attrezzo da pesca sono state adottate dalle Nazioni Unite più di 15 anni fa; ciononostante queste reti, denominate comunemente “muri della morte”, continuano ad essere utilizzate in diverse parti del mondo. La pesca con reti da posta derivanti è praticata con reti aventi lunghezza limitata e apertura di maglia relativamente contenuta per catturare varie specie pelagiche di piccole e medie dimensioni presenti per lo più nelle zone costiere o in transito attraverso di esse. Problemi significativi sono apparsi verso la fine degli anni ’70 e ’80, quando hanno cominciato ad essere utilizzate reti di questo tipo a maglie larghe e di varie decine di chilometri di lunghezza. L’uso di tali attrezzi ha prodotto un aumento significativo dei tassi di mortalità accidentale di specie protette, tra cui, in particolare, cetacei, tartarughe marine e squali, destando preoccupazione nei consessi internazionali quanto al
    loro impatto ambientale.
    La detenzione a bordo e l’uso di reti da posta derivanti di lunghezza superiore a 2,5 km sono vietati nell’UE dal giugno 1992.
    Dal 2002 è vietato l’utilizzo di reti da posta derivanti, a prescindere dalla dimensione, per la cattura di specie elencate nell’allegato VIII del regolamento (CE) n. 894/97 del Consiglio (specie non autorizzate). La legislazione europea vieta espressamente le reti da posta derivanti considerando tra l’altro che “le attività di pesca con reti da posta derivanti praticate per catturare tonno, pesce spada e talune altre specie presentano un difetto di selettività, sicché comportano catture accessorie e rischi per le popolazioni di specie diverse da quelle bersaglio”.

    Nicola Di Battista
    Psicologo / Psicoterapeuta, Assistente alla comunicazione per sordi e ciechi con l’uso del Braille e della Lingua Italiana dei Segni – Dattilologia, Mediatore Familiare, Specializzato con Master in Psicologia Oncologica. Non ultimo Presidente dell’Organizzazione di Volontariato Care The Oceans.

    Contatti:
    Pagina Facebook: care the oceans organizzazione di volontariato
    Indirizzo di posta elettronica: caretheoceans@gmail.
    Numero telefonico e Whats App: 327/5941319

    CARE THE OCEANS
    L’organizzazione di Volontariato Care The Oceans nasce per difesa della flora e fauna acquatica dei mari dei fiumi e dei laghi, promuovendo pulizie coste e fondali, formazione sensibilizzazione per grandi e piccini, progetti educativi nelle scuole, programmi di ricerca e di integrazione e sensibilizzazione per persone in svantaggio bio – psico – sociale, attraverso il coinvolgerli nelle nostre attività e presentandogli in nostro operato.
    Non ultimo utilizza audio – interviste, il Braille, la Lingua Italiana dei Segni (LIS) / Dattilologia e la Comunicazione Aumentativa Alternativa per sensibilizzare al rispetto sia della flora e fauna acquatica e che della biodiversità quante più persone possibili, adattandoci, noi, alle loro modalità comunicative. Collabora con Comuni, Enti nazionali, Enti locali, Associazioni, Didattiche subacquee, Diving Center, Scuole pubbliche e private, Agenzie di Promozione Sociale e Circoli subacquei.

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